dagli Scritti di Padre Guglielmo
LA PREGHIERA
«La sera mi ritiro nella cappella dell’adorazione a pregare col rosario e poi con vespro e compieta. Guai se mi metto seduto o in ginocchio o con la faccia per terra: ci rimango immobile per il sonno e faccio l’una o le due di notte! Altro che pregare: sono specialista nel dormire! Però mi pare un paradiso svegliarmi e pregare così un altro po’ davanti al Signore. C’è chi ha bisogno di pillole per dormire: io non riesco a stare sveglio. Il peggio è che non ho ancora imparato a pregare: il mio pregare è tutto un balbettare, un vaneggiare, un dormire!» (Colloquio con il Ministro provinciale, dicembre 1989).
LA «PASSIONE PREDOMINANTE»
Passione predominante – Vinta è vinto tutto. Con tutte le forze continuamente mirerò a questo. Medicine: Silenzio perché la meditazione della Passione del Signore; Meditazione delle sofferenze di Maria. Come si comportava Gesù? Come si comportava Maria? La coroncina dell’Immacolata. Le genuflessioni con grande devozione per consacrare tutti a Lui. Rinnovazione dei voti nella meditazione del mattino e sera. Continua rigorosissima mortificazione di tutti i sensi interni ed esterni. Meditare questa virtù, i suoi pregi, le sue bellezze, specialmente alla luce di Maria Immacolata. L’umiltà è la difesa incrollabile di questa virtù (Appunto di un proponimento spirituale, Bologna, 15 settembre 1938).
PROPOSITO DI SANTITÀ
Voglio farmi santo per portare a Gesù tutto il mondo, a Lui che è morto per tutti. No, non voglio che il suo sangue l’abbia sparso invano. Non dimenticherò mai che santità significa sofferenze continue, nella rinnegazione di se stesso e nella carità dei fratelli. Ricorderò il ricordo della Santa Professione della croce. Sembra proprio che il Signore mi abbia ispirato di dimostrarmi la via regia per giungere all’intima unione con Lui! La via per la quale mi vuole! Gesù benedetto, morto per me, debbo convertirmi per la Vostra passione, alla Vostra passione (Proposito annotato su un pezzetto di carta, Bologna, 10 marzo 1936. Venerdì santo).
DESIDERIO DI POVERTÀ
«Esercitare la povertà per soccorrere le miserie immense del mondo». Ecco la Magna Charta consegnata dal Papa. Ognuno l’applicherà, l’interpreterà come vuole, meglio che potrà. A me piacerebbe applicarla alla lettera, nella maniera più eroica, come san Francesco. Anzi, come Gesù. La più disperata povertà. Mai denaro! Per una carità universale. Praticare e travolgere il mondo in questa pratica. Questo mi cantava in cuore, andavo pensando da tempo (Diario spirituale, 31 maggio 1964).
IL SACERDOTE
O Gesù Crocifisso, Tu sei tutto per ognuno! Infinitamente misericordioso, accogliesti ai tuoi piedi la mia nullità di bambino e neosacerdote. Ricordando, contemplo e ringrazio commosso per l’infinita tenerezza verso una totale indegnità … Hai garantito: “Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a Me”. Tu hai tutto compiuto. Ma è rimasto il tuo grido angoscioso, ancora inascoltato, dopo duemila anni: “Ho sete!”. La massa dei redenti, i più, T’ignora! La massa dei credenti, i più, non Ti ama! “Quae utilitas in sanguine meo?” (A che pro ho versato il mio sangue per tutti e per ognuno?) (Diario spirituale, 22 maggio 1998, sessantesimo di sacerdozio).
LA MESSA
La S. Messa è ogni istante della vita di Gesù, fatto uomo per dare al Padre, nell’amore infinito dello Spirito Santo, la lode perfetta, e riassumere in sé la lode di tutte le creature. È la vita eterna della SS. Trinità portata sulla terra. Soprattutto questo è la Messa! Nella Messa Gesù torna a vivere la sua vita. Quella vita che è venuto a vivere per fare la Volontà del Padre (Diario spirituale, 20 maggio 1988).